Nei giorni scorsi Eni S.p.a ha presentato ricorso agli avvisi di accertamento emessi dal Comune di Cesenatico nel mese di aprile riguardanti l’IMU dalle piattaforme per le annualità 2014-2015. Gli avvisi di accertamento ammontavano ad € 3.800.000,00 oltre interessi. In fase di bilancio di previsione 2017, l’amministrazione comunale aveva provveduto a costituire un fondo crediti di dubbia esigibilità pari al 70% del totale. In questo modo se tali risorse non dovessero essere versate nel bilancio 2017, servirebbero oltre € 1.140.000,00 per rimettere in equilibrio il bilancio, con uno squilibrio di parte corrente e una forte contrazione delle risorse disponibili per gli investimenti. Il Comune di Cesenatico è già pronto a costituirsi in giudizio e a far valere le proprie ragioni di fronte alla Commissione tributaria.
“Siamo disorientati – commenta il Sindaco Gozzoli – per questa scelta di Eni. Dopo la rinuncia al ricorso di fine gennaio e il versamento della seconda tranche non ci aspettavamo questo stop”. Prosegue poi il Sindaco: “Ormai è da un anno che viviamo nell’incertezza, in questo modo è molto complicato poter programmare investimenti e manutenzioni in quanto non abbiamo mai certezze sulle risorse disponibili per l’Ente. Poi conclude: “Chi ci accusa di essere fermi e ci invita a investire e ad abbassare le imposte sta strumentalizzando una situazione già difficile in sé che meriterebbe invece da parte di tutte le forze politiche un atteggiamento diverso. Noi continueremo a lavorare a testa bassa per il bene della comunità, da una parte dobbiamo tenere in equilibrio il bilancio e dall’altra siamo costretti a trovare risorse per gli investimenti.”
Anche l’Assessore al bilancio Roberto Amaducci interviene sull’argomento: “Non ci aspettavamo il ricorso di Eni, in caso di mancato versamento entro l’anno avremmo uno squilibrio di parte corrente di circa 1.200.000,00 euro. Ricordo ancora le pesanti critiche quando in fase di redazione del bilancio di previsione 2017 abbiamo applicato il fondo svalutazione al 70% come previsto per legge e fummo accusati di essere poco coraggiosi. Ad un anno siamo ancora in questa situazione che non ci consente di programmare il futuro dell’Ente. Evidenzio che anche nel caso in cui la vicenda si concludesse positivamente, ad oggi, tale situazione ci crea un danno molto grave anche sul fronte della liquidità, poiché le risorse che avevamo preventivato di investire già dal prossimo autunno (2.600.000,00 €), con buona probabilità saremo obbligati a congelarle almeno fino a quando il quadro non sarà più chiaro.”