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Una bella storia da raccontare
Premiati militari e civili che hanno salvato una vita in porto
29 Gen 2017 /

Lo scorso 7 dicembre 2016, un giovane ragazzo aveva deciso di suicidarsi gettandosi nelle gelide acque del porto canale.
Oggi quel ragazzo è ancora vivo perché due passanti hanno dato subito l’allarme e, due militari di servizio nell’area portuale, si sono tuffati in acqua senza pensarci salvandolo da una morte certa.
Ho ritenuto di raccontarvi questa breve storia perché viviamo ormai in una società dove regna l’indifferenza e l’individualismo. Spesso leggiamo notizie di persone che si tolgono la vita nelle aree più affollate nell’indifferenza generale.
Un caso simile è accaduto pochi giorni fa a Venezia, immagino che molti di voi ne abbiano sentito parlare. Un giovane immigrato originario del Gambia si è gettato nelle fredde acque del Canal Grande, forse per protesta, forse per disperazione.
Non sapremo mai le motivazioni perché nessuno si è buttato per soccorrerlo, qualcuno si è limitato a gettare dei salvagente, altri hanno pensato di riprendere la scena con il telefonino senza alzare un dito e facendo commenti irriverenti.
Il 7 dicembre scorso, in un porto semideserto, 4 persone hanno invece salvato una vita umana facendo tutto quanto gli era possibile.
I loro nomi sono: Gabriella Soriani, Stefano Babini, Giulio Gadaleta e Stefano Massaro.
Una menzione speciale va al 1° Maresciallo Giulio Gadaleta che si è buttato in acqua insieme al Finanziere Stefano Massaro della GDF di Rimini.
L’operazione è stata coordinata dalla Guardia Costiera di Cesenatico che vede nel Comandante Stefano Luciani un forte punto di riferimento.
Venerdì scorso li ho ricevuti in Comune per ringraziarli a nome di tutta la comunità di Cesenatico. Un piccolo gesto che però voleva esprimere tutta la riconoscenza verso il lavoro svolto dalle nostre forze dell’ordine, il loro alto senso di civiltà e il coraggio che hanno dimostrato.
Insieme a loro ho ringraziato anche due cittadini Gabriella e Stefano che invece di riprendere la scena con il telefonino hanno subito dato l’allarme contribuendo al salvataggio.
 
Una piccola storia che però esprime a fondo il senso di una comunità, il senso di una piccola località di mare dove ognuno fa la sua parte e dove non ci si dimentica di dire grazie.