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Tari: perché è aumentata e perché non si poteva agire diversamente
In 3 anni 2 milioni di euro di insoluti non coperti dal fondo
03 Dic 2016 /

È utile fornire alcune precisazioni ai cittadini e alle imprese di Cesenatico per spiegare i motivi che hanno portato all’aumento della TARI nel 2016.

In primo luogo già nel bilancio di previsione 2016 presentato dalla Giunta Buda era previsto un aumento dell’8% della TARI, poi le note difficoltà politiche e il successivo commissariamento hanno fatto saltare l’operazione che si è perfezionata prima con il Commissario e successivamente la mia amministrazione nella manovra di riequilibrio del 1° agosto.

Oltre alle coperture dei numerosi debiti ha dovuto prevedere un aumento pari al 15% della tariffa dei rifiuti.

Aumento che avevamo comunicato già a metà luglio con una conferenza stampa e che abbiamo continuato a chiarire in ogni occasione compresi gli incontri nei quartieri che stiamo portando avanti dal mese di ottobre.

Non abbiamo tenuto nascosta la cosa ai cittadini e alle imprese ma abbiamo esposto il problema fin dal primo istante. Proprio per questo motivo non ritengo corretto parlare di “sorpresa di Natale”, direi piuttosto che si è trattato di una novità ampiamente annunciata.

 

Perché è stata aumentata la TARI?

L’aumento della TARI è stata una scelta obbligata, la legge infatti specifica che l’ammontare complessivo degli insoluti legati alla tassa rifiuti va coperto con la tariffa. In soldoni, anche se si tratta di un’operazione iniqua che colpisce chi solitamente paga le tasse, la legge specifica che per recuperare la quantità di TARI non versata occorre prevedere un aumento della tariffa che pareggi il disavanzo.

Oltre a questa azione ovviamente va attivata un’azione di recupero dell’evaso che tuttavia negli ultimi anni non ha prodotto risultati considerevoli.

 

Perché si è arrivati ad un aumento così consistente?

Cesenatico, così come altre località di mare con molte seconde case e attività stagionali, presenta un alto tasso di evasione per quanto riguarda la tassa rifiuti.

Lettere ufficiali di Hera accertavano già nel 2012 un tasso di morosità pari al 6,89%.

Nel 2013 (Tares) gli insoluti sono aumentati al 10,38%, il 2014 (TARI) ha visto un tasso di insoluti al 9,42%, il 2015 ha visto schizzare gli insoluti al 12,64%.

In questi anni il Comune di Cesenatico invece di predisporre un adeguato fondo di svalutazione insoluti ha inserito d’ufficio un fondo di insoluti di € 100.000. In sintesi a fronte di una quota di insoluto media del 10% il Comune dal 2012 al 2015 ha previsto un fondo insoluti pari all’1,3%. Si tratta di fondi completamente inadeguati che hanno solamente rimandato di anno in anno i problemi senza affrontarli.

 

A quanto ammontano gli insoluti?

Appena insediati abbiamo appreso che gli insoluti dal 2013 al 2015 ammontavano a € 1.947.038,44.

Nel 2013 ammontavano a 497.000 euro con soli 37.000 euro di recuperi. Nel 2014 gli insoluti sono passati a 590.000 euro con un recupero di sole 101.000 euro. Nel 2015 si è arrivati alla cifra record di 859.000 euro di evasione pari al 12,64% del totale della tariffa che per la nostra città ammonta a € 7.540.477,98.

In tre anni la città ha accumulato un buco di circa 2 milioni di euro solamente sulla TARI e l’amministrazione precedente invece di affrontare il problema, ha preferito nasconderlo tenendo stabile la tariffa e non prevedendo un adeguato fondo insoluti che a fronte di un aumento delle insolvenze è rimasta fisa a meno di un decimo del totale.

 

Appena insediati abbiamo dovuto prevedere l’aumento del 15% aumentando così il fondo per insoluti da 100.000 euro a circa 1 milione di euro avviando un’azione molto più energica di recupero dell’evasione.

 

Oggi, oltre al recupero dell’evaso, l’ufficio tributi sta portando avanti un grosso lavoro di aggiornamento della banca dati e di recupero dell’evasione.

Questa attività è propedeutica ad una nuova gestione della riscossione che dal 1°gennaio 2017 gestiremo internamente come Comune mentre in precedenza il servizio era affidato ad Hera.