Egr. Signor Prefetto,
ho letto con attenzione la sua comunicazione rivolta ai Sindaci e ai Presidenti delle Unioni del nostro territorio lo scorso 9 agosto, relativa alla “necessità di ampliamento dei posti di strutture di accoglienza”.
Il Comune di Cesenatico ospita stabilmente da due anni 80 richiedenti asilo all’interno di una struttura alberghiera nel quartiere di Ponente.
Fin dal loro arrivo l’ospitalità ha creato non poche tensioni in città, prima per motivi politici legati alle dinamiche interne delle precedente amministrazione, poi legate all’ospitalità di un così elevato numero di richiedenti asilo all’interno di una stessa struttura collocata peraltro in piena zona turistica tra hotel e residence che ospitano turisti italiani e stranieri.
Purtroppo non sono mancati alcuni momenti di tensione, (l’ultimo nel mese di luglio) che non hanno favorito l’ospitalità e che hanno creato non pochi problemi agli operatori turistici vanificando il prezioso lavoro svolto da operatori e volontari.
Nei giorni scorsi nella frazione di Macerone, a poche centinaia di metri dal territorio comunale di Cesenatico, altri 25 richiedenti asilo hanno trovato ospitalità all’interno di una struttura descritta come “hub provvisorio”.
Purtroppo ho appreso dell’iniziativa solamente dalla stampa, mentre già nelle ore successive ai primi arrivi numerosi residenti del quartiere di Bagnarola chiedevano informazioni e si rivolgevano agli uffici comunali per avere chiarimenti.
La scarsa informazione e la presenza improvvisa di profughi ha subito messo in allerta numerosi residenti del quartiere di Bagnarola collocato molto vicino all’hub di via Sant’Agà.
Sono consapevole delle difficoltà che il Governo e tutte le istituzioni stanno affrontando nella gestione dell’accoglienza. Concordo con la scelta di ripartire i richiedenti asilo su base regionale e sono convito che il nostro territorio, in larga parte, stia dando le risposte necessarie all’emergenza.
Sono altresì convinto che per evitare tensioni sociali e strumentalizzazioni politiche occorra puntare su una equa redistribuzione su base comunale dei richiedenti asilo e su un’accoglienza diffusa che eviti grandi concentrazioni in un’unica struttura.
L’ultimo accordo tra ANCI e Governo prevede un tetto massimo di 2,5 migranti ogni mille abitanti. Una misura che ritengo condivisibile ma che deve essere soddisfatta da tutti i Comuni.
Oggi il Comune di Cesenatico è già sopra a questa soglia, con 26 mila abitanti il tetto massimo sarebbe di 65 migranti, mentre oggi siamo a 80 con Comuni vicini nei quali in alcuni casi le percentuali sono più basse e in alcuni casi sono anche pari allo zero.
Per questo motivo, nella direzione di raggiungere un’equa distribuzione sul territorio provinciale, le chiedo di svolgere un ruolo di stimolo per i Comuni che oggi non raggiungono questi standard e inoltre le chiedo di escludere il Comune di Cesenatico da ogni ulteriore forma di accoglienza; sia attraverso affidamenti diretti ai privati e sia tramite l’apertura di ulteriori centri di ospitalità temporanea.
Già oggi accogliamo più del 60% dei migranti presenti nell’Unione Rubicone-Mare, ritengo pertanto che ogni altro arrivo vada indirizzato verso i territori che oggi o non hanno ancora ospitato richiedenti asilo oppure che abbiano una percentuale inferiore rispetto a quella stabilita nell’accordo ANCI-Viminale.
Auspicando che i Comuni che oggi non raggiungono gli standard si adeguino ampliando i punti di accoglienza, chiedo che eventuali bandi indetti dalla Prefettura per l’accoglienza dei migranti escludano il Comune di Cesenatico visto l’alto numero già presente.
Per quanto riguarda la mia amministrazione siamo a disposizione a collaborare al fine di realizzare progetti di inclusione sociale e di lavoro volontario gratuito che sappiano coinvolgere i migranti. Infine siamo a disposizione anche per collaborare per individuare possibili soluzioni per un’ospitalità diffusa anche in collaborazione con le associazioni e le forze sociali del territorio al fine di garantire una maggior coesione sociale e un’ospitalità che non crei tensioni tra cittadini e operatori economici.
Il Sindaco
Matteo Gozzoli