Il gruppo consiliare del Partito Democratico e del Partito Repubblicano hanno scelto di uscire dall’Aula del consiglio comunale, non partecipando alle votazioni delle circa 700 osservazioni al Regolamento Urbanistico Edilizio.
L’amministrazione comunale ci ha fornito i primi documenti l’8 marzo durante la prima delle tre sintetiche commissioni nelle quali avremmo dovuto approfondire le 665 osservazioni, ciascuna delle quali aveva al suo interno richieste multiple per un complesso di richieste che conta oltre migliaio di casi.
Per i consiglieri comunali è stato dunque impossibile visionare l’enorme mole di documenti e quindi elaborare una posizione su ciascuna osservazione.
Ci rendiamo conto che il RUE è uno strumento molto importante per la pianificazione degli interventi edilizi di centinaia di famiglie e imprese, non condividiamo l’iter con il quale il Sindaco Buda e il dirigente Vittorio Foschi hanno gestito una materia così importante.
Prima di uscire dall’Aula abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio comunale di rinviare il RUE, consegnando il materiale alla prossima amministrazione in considerazione del fatto che la votazione odierna rappresenta solamente un passaggio intermedio nell’iter di approvazione che potrà concludersi solo con il prossimo mandato.
Una ragione in più per consegnare tutto alla prossima giunta, ma il Sindaco e la maggioranza, spinti anche dall’ormai infuocato clima elettorale hanno scelto di proseguire, bocciando la proposta di rinvio.
Siamo stati costretti ad abbandonare la seduta; non siamo stati messi nelle condizioni di esprimere un voto consapevole sulle singole richiese dei cittadini di Cesenatico.
Per quanto riguarda l’impianto scelto dall’amministrazione – senza scendere nelle singole osservazioni – abbiamo rinvenuto almeno cinque profili di illegittimità grazie al lavoro dei nostri tecnici e avvalendoci anche del parere dell’avvocato Federico Gualandi dello studio legale Gualandi - Minotti di Bologna.
- Le varianti al PSC sulle quali si fonda il RUE non hanno raggiunto l’intesa con gli Enti sovraordinati, il percorso così è a rischio di illegittimità;
- La legge regionale vieta lo spacchettamento di PRG approvati da oltre 10 anni. (Il nostro è del 1998);
- Modifica della perimetrazione del centro storico operata dal RUE in palese violazione dell’art A-7 LR 20/2000 che assegna invece al PSC tale compito;
- Non consentito in sede di Rue l’eliminazione delle UMI (Unità Minime di intervento), la parificazione del peristorico alle aree di completamento B1 nonché la modifica delle categorie stabilite dal PSC per immobili soggetti a vincolo;
- Infine il RUE non può consentire la modifica da ambito agricolo a sub ambito B1 residenziale. Mancano inoltre la Valsat (Valutazione di Sostenibilità Ambientale) e la reiterazione dei vincoli è materia di POC.
I cittadini inoltre devono sapere che il voto che il consiglio comunale esprimerà sul RUE non è definitivo, tutte le osservazioni devono ancora essere sottoposte al vaglio della provincia che ad oggi non ha ancora visionato la documentazione e molte scelte potrebbero essere bocciate dagli Enti sovraordinati.
Se alle prossime amministrative i cittadini dovessero sceglierci per guidare la città, ci impegniamo fin da subito a riprendere in mano il RUE, con l’obiettivo di fornire risposte concrete in un quadro di trasparenza e legittimità che abbia l’obiettivo di produrre una pianificazione del territorio realmente partecipata, moderna e in grado di guardare alla città a 360°, senza limitarsi a rispondere alle richieste di ogni singolo cittadino che ha presentato legittimamente osservazione, eliminando il balzello del “contributo di sostenibilità” da euro 30 ad euro 100 per ogni metro quadrato di superficie utile prodotta. Un’altra tassa di scopo camuffata, introdotta da questa amministrazione comunale che colpisce tutti gli interventi edilizi che comportino un aumento del carico urbanistico come specificato dall’art. 1 delle N.T.A..